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Storie di Primavera

Freschi di rinnovo, i tre giovani giallorossi Zalewski, Darboe e Bove si sono resi protagonisti di una clip uscita sul sito ufficiale dell'AS Roma dove ognuno ha voluto raccontare un pezzo della propria storia vissuta con sulle spalle la maglia del club della capitale italiana.

Il primo a parlare è stato Bove, che ha parlato dei suoi inizi con la squadra capitolina e le sue scelte che lo hanno portato a perseguire la sua strada :È come se ci fossimo nati nella Roma. Quando sono entrato c'era già Zalewski, lui è arrivato il primo anno, io il secondo, era piccolino, ma rapido come adesso ed era devastante. C'è stato un periodo in cui giocavo sia a tennis sia a calcio, in quel momento ho fatto una scelta perché era impossibile farli entrambi e ad altri livelli”. - Il centrale della Roma ha poi continuato, parando della prima squadra e del rapporto con Mourinho - : “I primi allenamenti in prima squadra sono stati emozionanti, ma anche difficili, ti devi calare in un ambiente completamente diverso. Non mi aspettavo il mio esordio, per fortuna la partita si è messa bene. Dalla tribuna dell'Olimpico ho fatto la corsa più lunga della mia vita per andare a scaldarmi. Mou ti mette un po' in soggezione quando lo vedi la prima volta, i primi periodi eravamo un po' intimoriti. A me ha colpito tantissimo la sua umiltà nel porsi allo stesso modo con noi come con Pellegrini o gli altri. Non è una cosa scontata. Ci sta aiutando molto nella crescita, anche mentale visto che devi stare continuamente sul pezzo. Per me la Roma è e sarà sempre casa”.

A seguire anche Zalewski ha parlato di se e della sua avventura con i colori giallorossi, mettendo in luce anche il suo rapporto con il tecnico portoghese: Sono entrato un anno prima di Bove, ho fatto il provino con Calafiori. I primi allenamenti, come le prime convocazioni, sono un'esperienza unica. Anni fa eravamo noi a stare fuori da Trigoria per chiedere una foto ai tifosi, ora magari i bambini ci aspettano a noi. Bellissimo. Non avevo ricevuto alcuna premessa per l'esordio, non me lo aspettavo proprio di entrare. Ho causato il gol, ma vista l'andata non avevo voglia di esultare, però Ebri mi è saltato addosso. Non mi sarei mai aspettato Mourinho, però ci ha sempre trattati come giocatori della prima squadra e ci ha aiutati ad ambientarci. Poi ti trasmette una carica mai provata prima. La Roma è una cosa che ti entra dentro e ti rimane per tutta la vita”.

Ultimo a parlare è stato poi Darboe, punto chiave della Roma di Fonseca e giovane che pian piano sta scalando le gerarchie del centrocampo giallorosso, arrivando a conquistare anche un posto da titolare. Il giocatore gambiano, come gli altri, ha parlato del nuovo tecnico, raccontando anche del suo arrivo a Roma: Quando sono andato a fare il provino per la prima volta all'Entella ero in macchina col mio procuratore e mi ha detto che la settimana dopo sarei andato a fare un provino alla Roma. Ho chiesto se fosse proprio la Roma, ed ero contentissimo anche solo di fare il provino. In ottica esrdio, il mister mi aveva detto di essere pronto e quindi in parte me lo aspettavo. Doveva giocare Villar contro la Samp, ma non stava benissimo. Era una cosa che sognavo sin da piccolo. Con Fonseca sono riuscito a trovare anche continuità, subito dopo l'esordio sono entrato dopo mezz'ora col Manchester e poi ho giocato titolare, non me lo aspettavo di ricevere tutta questa fiducia dal mister. La prima volta che ho visto Mourinho lui è venuto in campo, io mi stavo allenando con Perez, l'ho visto e gli ho chiesto se fosse davvero lui. Per come sono stato accolto, Roma sarà sempre una famiglia”.

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