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Vedere una squadra nerazzurra prima in classifica - a pari punti con il Napoli - ed una squadra bianconera seconda e sapere che non si tratta di Inter e Juventus, sorprende un po', ma non così tanto da renderci conto come ci sia una leggera versione di tendenza anche nel nostro campionato.

Sarà l'anno del Mondiale durante il periodo invernale qui in Italia? Sarà che da qualche parte sia finito un ciclo e da qualche altra stia iniziando e quindi si ritrovino in affanno? Non si sa. Sta di fatto che molte squadre che una volta definivamo ‘di medio livello' stanno piano, piano aumentando il loro livello, o almeno così sembra, e rubare un po' la scena a quelle quattro/cinque delle vecchie ‘sette sorelle' della Serie A di fine anni '90. 

Dicevamo che non sono Inter e Juventus le due squadre sul podio, attualmente, insieme al Napoli, bensì Atalanta ed Udinese.

La Dea, ieri, è riuscita a sbancare l'Olimpico contro la Roma e a portare a casa tre punti, grazie all'1-0 firmato dal giovane Giorgio Scalvini, ormai uno dei punti fermi della Prima Squadra di mister Gasperini già da prima di quel 24 ottobre dello scorso anno, quando esordì in casa contro l'Udinese, ovvero dalla preparazione estiva. Da lì anche il primo gol tra i ‘grandi’: il 18 aprile, nella partita persa in casa contro l'Hellas Verona. 

Ieri, nella prima partita da titolare stagionale, anche se solo per un tempo, e con un'intuizione tattica del mister sulla quale ci sta lavorando proprio insieme allo stesso 2003, ovvero centrocampista con il compito d'inserirsi, ha dato ennesima dimostrazione di non avere timore dei grandi palcoscenici, anzi di caricarsi; ma nello stesso tempo si vedono ancora quei ‘difetti’ tattici, tipici di un ragazzo della sua età ma perfezionabili senza alcun dubbio. 

Il mister sta valutando, sempre di più, l'idea di spostare il ragazzo molto più vicino dalle parti della porta avversaria, visto che, statistiche alla mano, ogni volta che gioca ha almeno un'occasione da gol, il che fa riflettere in positivo, dal momento che, come sappiamo, un attaccante non è. 

Siamo sicuri che con il lavoro del mister e la voglia di migliorarsi del ragazzo, quello di ieri non sarà l'unico gol di questa stagione. 

Un plauso, comunque, va anche alla squadra friulana che con il lavoro attento e silenzioso di Sottil, sta dimostrando di avere molto assi nella manica in quella rosa cosmopolita e a basso costo che da anni la contraddistingue. Senza dimenticare il livello che potrebbe raggiungere lo stesso mister, grazie anche alle sue qualità.

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