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Storie di Primavera

Dopo una carriera piena di intuizioni e colpi di mercato in prospettiva, Pantaleo Corvino ha deciso di ritornare a Lecce. Un ritorno che ha portato bene ai salentini, visto che hanno appena conquistato il campionato di Serie B, dopo due anni di attesa. La piazza giallorossa è stato il luogo in cui la sua carriera da dirigente si è consacrata, prima dell'esperienza più celebre a Firenze, negli anni d'oro di Prandelli, Mutu, Toni e Sebastian Frey. Uno degli ultimi gioiellini acquistati dall'esperto Ds è stato Catalin Vulturar, classe 2004, proveniente dall’Uta Arad. Dopo tre presenze nei professionisti in Romania, è arrivato a Lecce, dove sin da subito ha fatto parlare per il suo piede finissimo.

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Il suo nome è salito subito agli onori di cronaca per aver fatto parte della lista dei 60 talenti, stilata dal Guardian. Vulturar è il classico regista vecchio stile, che sa adattarsi, un elemento interessante che può già essere nel corso di questa stagione in Serie B. Uno dei suoi più grandi estimatori è Marco Baroni, allenatore dei salentini, in piena lotta per la promozione in Serie A, a due anni dalla retrocessione. Una zona del campo dove il Lecce ha avuto una serie di giocatori interessanti da Giacomazzi fino ad arrivare ad Antonin Barak, prima dell'esplosione sulla trequarti a Verona.

Le caratteristiche di Vulturar

Vulturar ha disputato in questa stagione trentadue gare, impreziosite da da tre gol e un assist. Le doti del predestinato gli calzano a pennello, e grazie alle sua classe ha trascinato la squadra alla salvezza. Tra la lista del Guardian è stato l'unico giocatore citato della Serie B, insieme a Samuele Vignato, trequartista del Monza.

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Vulturar è un regista adattabile a tutti i moduli, facendo sia il metronomo che il mediano di un centrocampo a due, e può adattarsi come mezzala nel caso di un modulo a tre. L'agonismo e l'inserimento sono le sue principali doti tecniche che lo rendono dei talenti rumeni più interessanti del calcio europeo. Ora sarà compito del Lecce far maturare nella maniera giusta l'ennesimo talento scoperto da Pantaleo Corvino, colui che si è accorto per primo del talento di un certo Dusan Vlahovic, ai tempi del Partizan Belgrado.

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