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Storie di Primavera

Una delle sorprese di questo inizio di campionato per quanto riguarda il Primavera 1 è senza dubbio la Fiorentina. Secondo posto conquistato dopo cinque vittorie di fila e la formazione di Aquilani sembra aver trovato la quadratura perfetta dopo una stagione al di sotto delle aspettative con la salvezza all'ultima giornata. Uno dei ragazzi che sta facendo bene è senza dubbio Giovanni Corradini. Ecco le sue parole come riportate su CalcioNews24:

Obiettivo? L’obiettivo che abbiamo come squadra è quello di qualificarci per i play-off. Rivali? Per vincere qualsiasi partita bisogna giocare sempre al 100% perché tutte le squadre sono temibili. Le più attrezzate credo siano la Roma, l’Empoli, la Juventus e l’Inter, ma attenzione al Napoli, al Torino ed al Genoa. Differenze con la passata stagione? La differenza maggiore, secondo me, è che la squadra sta assimilando sempre di più le idee di gioco del mister. Capitano? Senz’altro la fascia di capitano è un attestato di fiducia che mi dà ancor più motivazione ed una responsabilità che non voglio deludere. In cosa migliorare? Devo migliorare sotto molti aspetti: principalmente nel gioco aereo e nell’uso del piede destro. Credo che il mio punto di forza sia quello di riuscire a leggere abbastanza bene gli sviluppi del gioco, soprattutto nella fase di possesso palla. Aquilani? Il rapporto con il mister è ottimo. È il tipo di allenatore che in partita lascia ai suoi calciatori un largo margine di libertà nel fare le scelte di gioco, in modo che ognuno in gara possa esprimersi secondo le proprie caratteristiche, seppur entro i limiti più ampi della sua concezione del calcio, e quindi di avere l’occasione di maturare ogni partita. Idoli? Gli idoli sono tutti i grandi calciatori che in campo esprimono quel qualcosa in più. Il giocatore a cui mi ispiro di più è Pirlo, soprattutto per i nervi saldi che riusciva a mantenere anche nelle situazioni di gioco più intense. Cosa serve per far crescere il calcio giovanile? Credo che per far migliorare i ragazzi la soluzione migliore sia quella di mescolare questi due aspetti: è fondamentale lavorare per giocare un bel calcio e contemporaneamente avere come obiettivo quello di ottenere un risultato. Giocare sporco con l’unico obiettivo di conseguire un risultato è controproducente, perché si rinuncia al gioco, cioè si toglie al giovane calciatore la possibilità di affrontare le partite senza mettere in campo tutte le proprie abilità o confrontarsi con le proprie carenze. Contemporaneamente bisogna abituarsi alla vittoria, perché vincere aiuta a vincere".

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