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Due filosofie di gioco diverse, atte a valorizzare i giocatori chiave delle due rose, si sono oggi date battaglia sul terreno dello Stadio “Enzo Ricci”. Uno scontro che spesso divide l'opinione pubblica, con i sostenitori dell'una o dell'altra idea di gioco che sperano di vedere la propria squadra trionfare: eppure, tra un Sassuolo molto cinico e aggressivo e una Fiorentina più attenta nella gestione della palla, il risultato finale recita 2-2. Un pareggio giusto per quanto si è visto in campo, con le due formazioni che hanno messo in mostra i loro punti di forza, ma anche qualche punto di debolezza.

TANTO PRESSING E GIOCO IN VERTICALE PER I NEROVERDI

Emiliano Bigica è ormai uno dei grandi allenatori del nostro Campionato Primavera, come testimoniano gli ottimi risultati ottenuti nel corso della sua carriera sulle panchine di Fiorentina e Sassuolo. E i neroverdi sembrano aver ben assimilato l'idea di gioco del proprio mister: anche oggi il Sassuolo non si è tirato indietro e fin dalle prime battute di gara ha pressato in maniera asfissiante i giocatori avversari, per impedire loro di ragionare con il pallone. Non solo Kumi e Casolari, oggi statuari in mezzo al campo, ma anche Miranda e Loeffen si sono dimostrati utilissimi in questo senso, spesso alzando il loro raggio d'azione alla zona mediana del campo.
E una volta recuperato il possesso della sfera, ecco che le combinazioni neroverdi sulle fasce si sono dimostrate pericolosissime: sulla sinistra, Pieragnolo ha messo in grande difficoltà Kayode, mentre sulla destra è stato soprattutto D'Andrea a rendersi pericoloso. Ottimo anche il lavoro sporco di Russo, sempre pronto a liberare i compagni con le sue sponde.
Pressing alto e squadra verticale: l'impronta di mister Bigica è chiara e funziona, ma ci sono ancora diversi aspetti in cui gli emiliani devono migliorare. Soprattutto in fase difensiva, nel finale di gara, i neroverdi hanno accusato non poco la stanchezza, forse per le tante energie spese nel corso della gara in fase di pressing. Il Sassuolo crea sì moltissime occasioni, ma spesso finisce per concedere spazi fin troppo invitanti agli avversari.
Ma nonostante questo, a Reggio Emilia è lecito festeggiare: il Sassuolo è ancora imbattuto ed è a 2 soli punti dalla vetta della classifica, e con una stagione davanti c'è ancora tutto il tempo per risolvere gli ultimi problemi.

GRANDE GESTIONE DEL GIOCO PER I VIOLA

Proprio come i ragazzi di mister Bigica hanno ormai interiorizzato le idee di gioco del proprio allenatore, allo stesso modo mister Aquilani è riuscito a trasmettere ai suoi giocatori la propria filosofia calcistica. La Fiorentina in campo al Ricci, quest'oggi, ha sempre cercato di controllare la partita, anche quando era costretta ad inseguire o faticava a ragionare lucidamente. Azzeccatissimi, in questo senso, i cambi ad inizio ripresa: Berti all'esordio ha offerto una prova da incorniciare, con tanto di gol che ha riaperto la gara, e Vitolo, dopo un primo momento di assestamento, è poi risultato essere fondamentale nel dettare i tempi di gioco.
Ma se a centrocampo la Fiorentina è riuscita ad imporsi, altrettanto non si può dire in fase offensiva: Toci è apparso un po' in difficoltà quest'oggi contro due centrali particolarmente fisici come quelli del Sassuolo, e Distefano e Capasso, sulle fasce, non sono riusciti a far male come loro solito. C'è insomma bisogno di limare qualcosa in fase di rifinitura, per permettere al  trittico offensivo di avere più occasioni per cercare la via del gol.
Miglioramenti che invece non servono in fase difensiva: vero, oggi la Fiorentina ha subito due reti, ma contro un avversario che è conosciuto per avere una trequarti zeppa di qualità. Tolta qualche imprecisione, Lucchesi e Biagetti sono stati molto bravi nel limitare le azioni offensive del Sassuolo, che avrebbe potuto vincere con un margine molto più ampio se non fosse stato per i loro interventi.

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