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Inizio di stagione da outsider del Sassuolo che dopo nove giornate occupa il quarto posto in classifca a 19 punti, ad una lunghezza di distacco dalla vetta. Fino ad oggi, la maggior parte degli addetti ai lavori hanno preferito esaltare il grande stato di forma di squadre come Juventus, Roma e Frosinone senza però erroneamente nominare i neroverdi, l'unica compagine ancora imbattuta in questo Primavera 1.

Il futuro è nelle buone mani

La vita non si misura in minuti, ma in attimi: il trionfo nella Viareggio Cup rimarrà una soddisfazione indelebile dalle parti di Sassuolo. La Coppa Carnevale ha rappresentato la rampa di lancio ideale per molti giocatori verso la Primavera: basta pensare che la rosa dell'U19 di quest'anno è composta da 13 giocatori reduci dal successo del marzo scorso. La parola chiave è programmazione: il progetto emiliano è a lungo termine e ha come finalità dichiarata quella di portare quei giovani meritevoli ad esordire in prima squadra. 

L'unico che "non può sbagliare"

Essere il primo uomo di una squadra di calcio e spesso giudicato colpevole dei goal subiti non è facile. Gioele Zacchi, portiere classe 2003, dopo un anno da comprimario con appena 12 presenze, in questa stagione è chiamato a prendere le redini della squadra di mister Bigica. Il momento spartiacque di questo scorcio di stagione è stato senza ombra di dubbio l'espulsione contro la Juventus: da quel momento in poi, il canterano ha saputo mettere in campo prestazioni da leader mantenendo per tre volte la porta inviolata. Nonostante la sua altezza modesta, la grande dote di Zacchi è quella di compensare questa suo "svantaggio" con qualità balistiche e riflessi, rari da poter osservare. La ciliegina sulla torta è stata il rinnovo di contratto fino al 2025 a testimonianza di come il Sassuolo creda in prospettiva al giovane estremo difensore: sarà lui il prossimo erede di Consigli? Occhio però a due concorrenti feroci come Turati e Vitale, due vecchie conoscenze della Primavera neroverde.

Una botte di ferro

Il punto di forza in assoluto della squadra di mister Bigica è la fase difensiva: con appena 8 reti al passivo, il Sassuolo è la seconda squadra meno battuta in Primavera 1. Uno degli elementi cardine è sicuramente  Seb Loeffen: il classe 2004, autore di 9 presenze, ha contribuito a mantenere per quattro volte di fila la porta inviolata. L'olandese è il "mastino" della difesa facendo della sua aggressività la qualità principale. Nelle ultime partite ad affiancare Loeffen ci ha pensato Adrian Cannavaro: il 18enne, figlio d'arte di Paolo e nipote di Fabio, nonostante sia la prima stagione in U19 ha comunque dimostrato di poter dire la sua. Leader "silenzioso" della difesa, Adrian presenta caratteristiche diverse dell'ex PSV in quanto prediliga anche l'impostazione dal dietro. 

L'equilibrio alla base di tutto

Per portare vincere le partite sono necessari interpreti in grado di far girare la squadra: il Sassuolo da questo punto di vista non ha problemi disponendo di un pacchetto di centrocampo di tutto rispetto. Il "totem" degli emiliani è Federico Casolari: il classe 2003 di professione fa il metronomo e con 810' è colui su cui Bigica fa più affidamento. La fase di contenimento invece è svolta egregiamente da Touré: il vincitore dell'ultima Viareggio Cup, grazie al suo ruolo di "recupera palloni" sa mettere ordine in mezzo al campo.

Lasciateci inventare

La fase offensiva invece è lasciata a chi fa dell'estro e dell'invettiva un proprio fondamento di vita: chi sta sicuramente sorprendendo sia per età che per qualità tecniche è Kevin Bruno. Il classe 2005 è una vera e propria minavagante dell'attacco dati i suoi inserimenti e il suo cinismo sotto porta con 6 reti all'attivo. Il giocatore a cui nessun allenatore vorrebbe mai rinunciare per ogni cosa al mondo è Luca Sasanelli: l'ex Monopoli pur nascendo come punta centrale, in caso di necessità può essere adattato come ala sinistra o addirittura come fantasista che disegna gioco dietro le punte. Corsa e la ricerca dei passaggi chiave, invece sono i punti di forza di Luca D'Andrea. L'ex Spal ha totalizzato in 5 presenze, 1 rete e 4 assist coronando anche il sogno di esordire in Serie A: che queste siano le ultime partite per lui in Primavera?

Barca senza timone non arriva mai

I meriti di questo ottimo avvio vanno sicuramente alla guida tecnica ovvero a Emiliano Bigica. Nella sua carriera da allenatore il classe 1973 ha calcato palcoscenici giovanili importanti come l'Empoli U17, la nazionale Italiana U17 e per ultimo in ordine di tempo la Fiorentina U19. La storia d'amore con il Sassuolo invece dura da ormai due stagioni: quest'anno la Primavera da lui allenata sembra rispecchiare il suo allenatore: una compagine umile e che rispetta tutti ma non ha paura di nessuno. Nonostante Bigica abbia contribuito all'esordio in prima squadra di molti giovani, sembra mancare qualcosa: la vittoria. Dopo esser stato eliminato per due volte dalle fase finali con i Viola, il tecnico barese insieme ai suoi ragazzi, spinti da grande spensieratezza, ha la possibilità di essere la sorpresa di questo campionato ponendosi come scopo ultimo quello di vincerlo. 

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