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Storie di Primavera

L'Udinese è tra le società di serie A che in questo finale di stagione ha maggiormente attinto dalla squadra Primavera. Con i friulani impegnati nella corsa salvezza, si allenano con la compagine di Gotti diversi giovani.Tra questi c'è Martin Niøten Palumbo, centrocampista norvegese (con doppia cittadinaza) classe 2002, che in questa stagione si è ben distinto con la Primavera collezionando 12 presenze.

LA STORIA- Palumbo nasce in Norvegia a Bergen, da mamma norvegese e papà italiano. Ha vissuto però sempre in Italia, tornando nella terra dei Vichinghi soltanto d'Estate per le vacanze. La sua passione per il calcio inizia a quattro anni al Monfalcone. A undici passa all'Udinese, dove incomincia il suo percorso nella categoria Esordienti, mettendo in mostra sin da subito visione di gioco e un incredibile piede mancino. La sua definitiva esplosione nel mondo Udinese avviene nella categoria allievi nazionali (under 17), la quale viene premiata con la convocazione nella nazionale italiana. Nelle selezioni azzurre però trova poco spazio e Martin decide di accettare la corte della selezione norvegese. Palumbo è un calciatore molto duttile, che si adatta a più ruoli: nella Norvegia under18 ha giocato punta centrale, nell'Italia trequartista, a Udine invece sta facendo il regista e a volte la mezzala. In Primavera quest'anno ha disputato un buon torneo e le attenzioni della prima squadra si sono concretizzate con la convocazione post lockdown, per affrontare questa ultima parte di campionato. Ha raccolto due panchine con Torino ed Atalanta e spera presto di poter fare il suo debutto. In stagione ha avuto molte soddisfazioni, tra le top, c'è una doppietta decisiva alla Romania siglata con la Norvegia il 7 febbraio scorso.

CURIOSITA'- Martin è un ragazzo che non pensa solo al calcio. Nel tempo libero oltre a giocare a basket con gli amici, studia, legge biografie di personaggi sportivi e romanzi gialli di Jo Nesbø. Il suo idolo è da sempre Maradona, anche se ultimamente visiona Andrea Pirlo tramite video. In prima squadra ha legato un po' con tutti, ma parla spesso con lo svedese Sema vista l'analogia con la lingua norvegese. Insomma la strada è tracciata, ora manca solo il tassello più bello...

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