x

x

Storie di Primavera

Tra i trasferimenti più importanti dell'ultima sessione di mercato estiva troviamo certamente il passaggio di Gianmarco Cangiano dalla Roma al Bologna. I rossoblù, neopromossi e determinati a non sfigurare nel Primavera 1, hanno sbaragliato una foltissima concorrenza mettendo sul piatto un'offerta importante: 1,5 milioni di euro più bonus nelle casse del club capitolino ed il 30% sulla futura rivendita. Cifre eloquenti, a dimostrazione del talento del ragazzo e della volontà dei felsinei di puntare su di lui. Ma chi è davvero Gianmarco Cangiano?

La storia

Gianmarco Cangiano nasce a Napoli il 16 novembre del 2001 da mamma Rosa e papà Salvatore. Terzo di tre figli, eredita la passione per il calcio proprio dal padre. Quest'ultimo, noto ai calciofili come Sasà, può vantare infatti una carriera ultraventennale giocata a buoni livelli tra Serie C e Serie D (oggi è allenatore). Nel suo ultimo anno di attività, il 2012, Salvatore milita nel Palestrina; Gianmarco è solo un bambino e, come tale, vive il calcio con estrema purezza e spensieratezza. Il talento però è fin da subito cristallino; non tarda ad accorgersene Bruno Conti che, dopo averlo fatto osservare sotto l'occhio clinico di Stefano Palmieri, decide di portarlo a Trigoria. Il provino è una mera formalità: a poco meno di 9 anni Cangiano entra a far parte del Settore Giovanile della Roma.

Durante gli anni trascorsi nelle giovanili giallorosse Gianmarco non esita a mettere in mostra tutto il suo (notevole) bagaglio tecnico. Le sue giocate, spesso accompagnate da gol di pregevole fattura, gli valgono presto il soprannome di Magic Box (sì, esattamente come Zola ai tempi del Chelsea). Il bambino - oramai diventato ragazzo - non sembra voler smettere di crescere e stupire, riuscendo a riproporre il suo stile di gioco in qualsiasi categoria. Le soddisfazioni collettive e personali non tardano così ad arrivare: nella stagione 2017-18 si laurea campione d'Italia con l'Under 17 della Roma, mettendo a segno 7 reti in 20 presenze complessive; l'anno successivo si consacra con la formazione Primavera, realizzando la bellezza di 14 gol e 6 assist in 29 presenze. Le prestazioni del ragazzo non passano inosservate nemmeno agli occhi di Di Francesco, che decide di convocarlo in prima squadra nelle partite contro Spal e Milan senza però riuscire a farlo esordire.

L'estate del 2019 segna una svolta nella carriera di Cangiano. Diversi club di Serie A vorrebbero accaparrarsi le sue prestazioni, su tutte la nuova Sampdoria targata proprio Eusebio Di Francesco. Come noto però, a spuntarla sarà il Bologna. L'impatto in rossoblù è semplicemente devastante: Gianmarco entra subito nei meccanismi del 4-3-3 di Mister Troise, dimostrando una grande intesa con i nuovi compagni di squadra.

Nonostante la particolarità (per usare un eufemismo) della stagione in corso, i numeri parlano chiaro: nelle 18 presenze fin qui raccolte, il classe 2001 è riuscito a mettere a referto 8 gol e 5 assist, molti dei quali decisivi ai fini del risultato (impossibile non citare la doppietta con cui ha steso proprio la sua Roma). Tuttavia, per comprendere l'acquisita maturità del ragazzo occorre fare un passo oltre le statistiche. Cangiano si è dimostrato molto applicato anche in fase difensiva, rivelandosi utile non solo nei raddoppi in fase di non possesso, ma anche nel farsi trovare spesso in zona luce per ricevere palla ed alleggerire i disimpegni. Sintomi di un calciatore in costante ascesa, destinato a compiere il grande salto da un momento all'altro.

Le caratteristiche tecniche

Gianmarco Cangiano è un'ala sinistra di piede destro. Lo è praticamente da sempre, come dichiarato da lui stesso in un'intervista rilasciata a WorldFootballScouting. Soprassedendo sulla già citata utilità in fase difensiva, Gianmarco si presenta come un giocatore molto tecnico, capace di mantenere invariata la qualità delle giocate anche in velocità.

Da tifoso partenopeo, trova in Insigne il suo punto di riferimento. Ed effettivamente, diverse sono le caratteristiche che li accomunano: così come il numero 24 azzurro, Cangiano è dotato di una grande abilità nell'uno contro uno che gli permette di creare quasi sempre superiorità numerica. Inoltre, entrambi amano ricevere la palla tra i piedi per poter dare libero sfogo alla propria fantasia. I due condividono poi anche la stessa specialità: partenza larga da sinistra, convergenza verso il centro e tiro a giro sul secondo palo. 

Essendo un classe 2001, sono chiaramente diversi gli aspetti su cui ancora può migliorare. Tra questi si possono evidenziare la capacità di ricevere palla in profondità, così come la continuità di rendimento. Probabilmente quest'ultimo fattore ha influito su alcune sue mancate convocazioni nelle nazionali giovanili; sono infatti 11 le chiamate tra Under18 ed Under 19, ma l'impressione è che potrebbero essere molte di più. 

In ogni caso, la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad un talento che, se coltivato meticolosamente, a breve potrà essere sulla bocca di tutti. L'esordio in Serie A è soltanto una questione di tempo. E noi gli auguriamo di togliersi questa soddisfazione al più presto.

Mattia Gaddini, il prototipo dell'ala moderna
Christian Celesia, la bandiera del Torino con il sangue granata