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Storie di Primavera

Gol e assist da subentrato nel 2-2 contro l'Inter. Non male il bottino di Mattia Florio, attaccante classe 2003 dell'Hellas Verona Primavera. Dal Primavera 2 alla prima squadra, l'ala di Bocchetti può diventare il riferimento tecnico nella nuova U19 scaligera, con l'orizzonte puntato ai grandi e alla Serie A.

2003 d'oro della Scala

Il nome di Mattia Florio circola da anni nell'ambiente dei campionati Primavera. Classe 2003, era nella rosa di Nicola Corrent che vinse il campionato Primavera 2a nella stagione 2020-2021 e ottenne la promozione in Primavera 1. Con un Matteo Cancellieri capocannoniere e un attacco letale, la punta esterna nativa di Verona si adattò ad un ruolo di comprimario senza far mai mancare gol e alto rendimento nel suo minutaggio. Assieme a Diego Coppola e Filippo Terracciano forma parte della generazione del 2003 cresciuta all'ombra dell'"Arena" nel settore giovanile gialloblù. L'Hellas Verona, lo dicono i numeri, è una delle squadre che inserisce più giocatori in prima squadra, con Igor Tudor che ha avuto l'occasione di lanciare i primi due tra Serie A e Coppa Italia nella scorsa stagione. Anche Florio ha assaggiato l'aria dei grandi in Coppa Italia l'annata passata, in una stagione in cui non è riuscito ad incidere del tutto al primo anno in Primavera 1, segnando il primo gol nel massimo campionato U19 solo a gennaio 2022. Ma se l'Hellas vuole coltivare il suo talentino in casa senza lasciarlo andare in prestito significa che le prospettive per il 19enne restano intriganti dalle parti del “Bentegodi”.

(Sub)entro e spacco

Che i fuori quota incidano in Primavera 1 lo sappiamo bene. Ma nella gara contro l'Inter, Florio ha dimostrato una maturità tecnica e psicologica non indifferente. Escluso dall'11 titolare di Bocchetti, è subentrato nel secondo tempo quando la situazione era delle meno rosee per i suoi: 2-0 per i nerazzurri, per un Verona versione “vorrei, ma non posso” in casa dei campioni d'Italia Primavera. Poi, dopo pochi palloni giocati, ecco un arcobaleno telecomandato sulla testa di Diego Cazzadori, che di testa ha messo nel sacco la rete dell'1-2. Di lì in poi, la Dea bendata, la tenacia e la qualità hanno premiato l'Hellas. Ci ha pensato ancora Cazzadori a guadagnarsi il penalty su un errore marchiano del portiere meneghino Botis, poi Florio dal dischetto con un diagonale imprendibile non ha perdonato. Secondo punto guadagnato in questo campionato dagli scaligeri, che oltre all'allenatore hanno cambiato diversi riferimenti tecnici e modo tattico di stare in campo. Ciò che ha distinto i gialloblù nelle ultime due stagioni è stata la qualità dalla trequarti in su e Florio assieme a Bragantini può formare il duo di numeri 10 in grado di spostare gli equilibri.

Ci penso “10”

Ma tra Florio e Bragantini solo uno dei due ha la maglia numero 10, ossia il primo. Destro affilato e potente nelle conclusioni, accelerazioni con il pallone incollato al piede e una buona dose di altruismo: questo è tutto quello che Florio ci ha fatto vedere da due anni a questa parte, ma d'ora in poi sarà lui il primo violino. Non più solo sparigliatore d'attacco, non più cavalier servente, ma centro tecnico di Salvatore Bocchetti. Entrambi hanno bisogno dell'altro, seguendo questa linea sia l'Hellas che il ragazzo di Verona possono sbocciare.

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