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Storie di Primavera



EVENTO SCOUTING IL 9 E IL 10 GENNAIO CON 'MONDOPRIMAVERA' E 'SCOUTIT'



Che Paolo Nicolato, tecnico dell'Under 21 Azzurra, abbia in mano una delle migliori rose degli ultimi anni, è fuori discussione e lo constateremo nei prossimi Europei di categoria che si disputeranno in Slovenia ed Ungheria,  con la fase a Gironi (Gironi A e B in Slovenia e C e D in Ungheria) tra il 24 e il 31 marzo, mentre la Final Eight tra il 31 maggio ed il 6 giugno. Nonostante ciò, il mister, con un'intervista a 'Il Corriere della Sera' ha puntualizzato alcuni aspetti da migliorare proprio sulla crescita e valorizzazione dei giovani calciatori italiani. Innanzitutto, secondo Nicolato, dire che 'gli italiani siano meno 'affamati' degli altri' è soltanto un modo per giustificare proprio le nostre incapacità; perché siamo proprio noi a distruggere le ambizioni dei giovani, giustificandosi poi col dire che sono loro a non avere fame. Continuando nell'intervista elogia mister Mancini per l'esempio che sta dando nel lanciare sia giovani che calciatori che dimostrano il loro valore in campionato, senza guardare obbligatoriamente il nome. Quello che fa la differenza, secondo il tecnico degli Azzurrini, non sono i picchi di qualità ma l'ampia quantità per poter poi scegliere; l'eccezione non può essere la svolta. La prospettiva sì. Rincara la dose quando afferma che attualmente saremmo dietro a tutte le più importanti Nazionali europee (Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Olanda ed anche Portogallo). Bisognerebbe in un certo senso rivedere il termine 'giovane', perché per noi si definisce tale a 20/21 anni mentre nel resto di Europa possono definirsi tali già a 17/18. La ripresa del campionato scorso, dopo il lockdown generale, ha dato molte più chance di esordio agli Under di quante non ce ne fossero state prima, ma quello che continua a danneggiare, sempre secondo Nicolato, è la 'troppa prudenza', l'aspettare o il rimandare per le varie ragioni possibili. Il suo approccio verso atteggiamenti 'egocentrici' da parte dei suoi giocatori è l'ascolto, infatti alla domanda 'Se nella sua Nazionale vede qualcuno che si è montato la testa, glielo fa notare?', lui risponde così:"Cerco di ascoltare più che di parlare. E sono molto soddisfatto dell’atteggiamento che vedo. I ragazzi devono strutturarsi ancora una personalità e nel nostro calcio non è sempre facile. Gli alti e bassi dal punto di vista tecnico sono sempre più frequenti". L'intervista prosegue con l'esaltazione di molti suoi giovani come Tonali, seppur faccia ancora fatica ad imporsi nel Milan, ma è normale; Kean, Scamacca, ma anche della crescita esponenziale nell'ultimo biennio di Zaniolo, Bastoni e Pellegrini. Sul finire, poi, dice alcune cose che dovrebbero essere prese in considerazione da molti mister, se non tutti, come il fatto del rapporto 'insegnate-allievo', in questo caso 'mister-allenatore', cambiato rispetto al passato, ovviamente: è il primo che deve adattarsi al secondo. Abbattendo, secondo noi, quell'orgogliosa autorità e favorendo un'umile e rispettosa autorevolezza. In conclusione dà una soluzione per quanto riguarda lo 'svecchiamento' del nostro campionato:"Dobbiamo cercare in giro per il mondo ragazzi con la cittadinanza italiana, ad esempio in Argentina o in Germania. Se in A, su 220 titolari, ci sono una sessantina di italiani, dei quali pochissimi Under 21, allora dobbiamo aprirci ad altre strade". Ricordiamo che l'Italia, nel Girone B dell'Europeo, affronterà i padroni di casa della Slovenia, la Spagna e la Repubblica Ceca. 



'IL FANTACALCIO DEI SOGNI', SOLO SU 'PIÙTRE' 



 

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