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Storie di Primavera

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Stagione da montagne russe per la Fiorentina di Emiliano Bigica. La squadra viola, reduce da annate da assoluta protagonista, in questi mesi sta incontrando più difficoltà del previsto. Un’involuzione che però riguarda solo il campionato, visto che in Primavera Tim Cup sta difendendo al meglio il titolo conquistato l’anno scorso nella doppia finale contro il Torino.

In estate la rosa a disposizione di Bigica è stata profondamente rinnovata. Molti ragazzi che avevano ben figurato nella scorsa stagione sono stati ceduti in prestito a club di categoria inferiore per fare esperienza. Tra questi Gabriele Ferrarini (passato alla Pistoiese), Erald Lakti e Marco Meli (entrambi ceduti al Gubbio). Determinante soprattutto la “perdita” di Dusan Vlahovic, entrato definitivamente a far parte della prima squadra. Addii che evidentemente hanno pesato più del dovuto sull’economia della squadra, visto l’andamento che avrà nel corso della stagione. Sul piano degli arrivi il più suggestivo è quello di Bobby Duncan dal Liverpool (attaccante classe 2001 che ha trascinato la formazione Under 18 dei Reds alla vittoria della FA Youth Cup 2018/19).

L’inglese, oltre ad una serie di ragazzi promossi dall’Under 17 e all’arrivo di talenti come Alessandro Lovisa dal Pordenone, avrebbe dovuto consentire alla Fiorentina di continuare ad essere protagonista. Obiettivo reso difficile da una partenza stentata in campionato. Dopo aver conquistato 6 punti nelle prime 3 partite, i viola vanno incontro ad una serie incredibile di risultati negativi che li fanno precipitare nella parte bassa della classifica. Momento di difficoltà arginato grazie alla vittoria per 2-0 sul Cagliari alla 12^ giornata, ma che prosegue nelle settimane successive. Nel 2020 il rendimento dei gigliati migliora leggermente, grazie alle vittorie contro Bologna e Torino. La squadra di Bigica rimane comunque ancorata alla zona play out, confrontandosi quindi con un campionato decisamente diverso da quello atteso.

Un andamento dovuto a molteplici fattori, tra giocatori che hanno reso al di sotto delle aspettative – Duncan su tutti – e prestazioni discrete ma non coincise con i tre punti. Difficoltà che la Fiorentina ha trovato soprattutto in campionato, riservando invece la sua miglior versione alla Primavera Tim Cup. Una competizione che i viola sono andati vicini a salutare già dopo la prima partita. L’avversario di turno era il Genoa, in vantaggio fino agli ultimi minuti. Il pareggio in extremis di Niccolò Pierozzi ha dato il là alla rimonta dei toscani, concretizzatasi nei supplementari grazie alla doppietta di uno scatenato Spalluto. Una vittoria fondamentale sul piano del morale, che ha dato la spinta giusta per il proseguo della manifestazione.

Nei quarti di finale la Fiorentina ha affrontato il Milan, autentico dominatore del Girone A del Campionato Primavera 2. La differenza di categoria non ha reso il match più agevole ai viola, capaci comunque di imporsi per 3-1. La semifinale ha riservato come avversaria la Juventus, per una doppia sfida non adatta ai deboli di cuore. I 180 minuti andati in scena non hanno certamente deluso le attese: dopo l’1-1 del Franchi, la Fiorentina è riuscita a strappare un pareggio per 2-2 a Torino grazie ai gol di Lovisa e Beloko. I due gol in trasferta hanno premiato i ragazzi di Bigica, che hanno così conquistato la seconda finale consecutiva di Primavera Tim Cup. Un titolo da difendere con le unghie e con i denti (contro la rivelazione Hellas Verona) è un trofeo che illuminerebbe una stagione al momento con più ombre che luci.

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