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Luca Bulfon, dai campetti di Rivignano agli Usa con YesWeCollege

Grandi sacrifici, momenti travagliati e lo scoglio dei provini. Luca Bulfon, prodotto del settore giovanile dell'Udinese classe 2000, ha saputo superare tutto questo e presto volerà Oltreoceano per portare avanti gli studi e scrivere una nuova pagina della sua carriera calcistica. Il giovane portiere della Manzanese, ha dimostrato di essere all'altezza delle aspettative ai provini della YesWeCollege e le sue scarpette calpesteranno presto il suolo americano. Destinazione Spartansburg, South Carolina, dove vestirà la maglia degli Spartans della USC Upstate.  Un sogno, quello di vivere negli USA,  che nasce dalla passione per le partite di basket e per i giocatori dell'NBA, icone dello stile americano pratico e dinamico, fino all'amore per la musica della star Justin Bieber. La promessa di Rivignano, piccolo paese in provincia di Udine, è riuscito a raccontare in esclusiva ai microfoni di Mondoprimavera il cammino che lo attende.

Ricapitoliamo il tuo iter calcistico che ti ha fatto approdare in questa nuova avventura: da dove ha inizio la tua carriera come portiere? “Sono cresciuto nelle giovanili dell'Udinese, dove ho giocato per circa sette anni e dove ho lasciato un bellissimo ricordo. Dal 2015 a oggi gioco per la squadra di eccellenza della Manzanese vicino al mio paese nella provincia di Udine. Questi quattro anni hanno rappresentato la mia vera maturazione nel mondo del calcio. In questa stagione siamo riusciti a raggiungere la vetta del campionato regionale, ma ora, prima del mio trasferimento, punto a dare il meglio di me stesso nel torneo internazionale che è quasi al termine, ecco perchè ho voluto solo accennare la mia partenza alla società e non ai miei compagni per non accrescere il carico di emozioni in queste importanti settimane".

Dopo i tuoi ultimi impegni calcistici qui in Italia, volerai negli States nel mese di agosto: parlaci del tuo percorso dopo gli International Showcase di Milano. “Dopo il provino a Milano, passato con successo, la mia avventura negli USA sarebbe dovuta cominciare all'università della Robert Morris, ma a causa della carenza di fondi, insufficienti per poter accogliere tutti i ragazzi, non ho avuto più notizie riguardo il mio viaggio Oltreoceano. Stavo per perdere le speranze, ma a dicembre un'altra università si è fatta avanti e ho subito accettato di svolgere il provino a Padova, che avuto esiti positivi. Comincerò quindi la mia carriera scolastica e calcistica nell'università della USC Upstate della South Carolina pieno di motivazioni e grandi aspettative”.

Come sei venuto a conoscenza di questa opportunità e quali sensazioni o timori ti sono passati per la mente quando ti è stata offerta la possibilità di varcare le “colonne d'Ercole”del calcio? “Devo ringraziare i miei genitori per avermi fatto scoprire questo grande progetto e per avermi sostenuto durante tutte le fasi della selezione. In prima battuta ero impaurito all'idea di un mutamento così forte nella mia vita, ma allo stesso tempo, grazie all'appoggio costante della famiglia e alla garanzia dello staff di YesWeCollege, sono sempre più eccitato all'idea. Sapevo cosa significasse il salto nel "nuovo mondo" in termini calcistici e studenteschi, ma ho sempre avuto un debole per la cultura americana e questo aspetto mi ha aiutato a superare paure e incertezze. Inoltre, gli eccellenti risultati calcistici e scolastici dei ragazzi, che mi hanno preceduto,  parlano da sè. La possibilità di avanzare nel calcio e studiare nelle più rinomate università americane è stata un occasione da cogliere al volo e da non lasciarsi scappare”.

Riguardo al futuro: dove ti vedi dopo l'avventura negli Stati Uniti? “Questo viaggio era il mio sogno da piccolo e piano piano comincia a prendere forma. È difficile immaginare cosa possa accadere dopo questa esperienza perchè è ancora tutto da scrivere. Sono pronto a cominciare e ad impegnarmi fin dal primo giorno sia dentro che fuori il rettangolo di gioco; il mio obbiettivo sarebbe quello di conseguire un master in economia e magari avanzare in quel settore, dopo vedrò se continuare la mia strada negli USA o tornare in Italia. In ogni caso, farò del mio meglio nel cammino che mi attende, pronto a difendere sempre la mia porta”.

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