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Dopo la stagione piena di soddisfazioni dello scorso anno, Cesena, Udinese e Frosinone si apprestano ad esordire nel campionato di Primavera 1. Se sia per i Romagnoli che per i Ciociari si tratta di un esordio assoluto all'interno del palcoscenico del massimo campionato giovanile, dall'altra parte i Friulani mancavano all'appello dopo ormai tre anni di assenza. Per le tre compagini il livello del campionato e di conseguenza le difficoltà aumenteranno in maniera notevole, ma siamo sicuri che sapranno allo stesso tempo stupirci ritagliandosi un ruolo di fondamentale importanza. Passiamo all'analisi delle tre squadre.

Vincere aiuta a Vincere

Sulla carta il Cesena può essere una delle sorprese di questo campionato. Per quanto riguarda la guida tecnica, la società romagnola ha optato per la continuità premiando il lavoro svolto da Giovanni Ceccarelli il vero artefice del "doppio salto" dal Primavera 3 al Primavera 1 in soli due anni. Nella stagione scorsa i suoi ragazzi si sono meritati pienamente la promozione vincendo il campionato con diverse giornate d'anticipo ma soprattutto sforgiando un rendimento da squadra di categoria superiore. Nonostante "vincere aiuti a vincere", come si suol dire, per competere nel massimo campionato a livello giovanile ci deve essere un cambio di mentalità abbandonando i cali di attenzione che in certe occasioni sono capitati lo scorso anno. Un altro "neo" potrebbe essere il gioco estremamente offensivo, tratto caratteristico delle squadra di Ceccarelli. A livello di rosa, nonostante i gemelli Shpendi, e diversi elementi come Francesconi e Lepri siano stati promossi in pianta stabile con la prima squadra, la società ha cercato di dare continuità provando a far salire dall'U17 elementi di assoluto valore. L'obiettivo primario è naturalmente la salvezza ma perchè non provare a stupire? Domani intanto la prima di campionato contro la Roma: ci sarà da divertirsi.

Bentornata Primavera 1

Dopo la retrocessione maturata nella stagione 2018/2019, l'Udinese ritorna finalmente in Primavera 1. Sono stati tre anni difficili, travagliati e pieni di ostacoli che sembravano insormontabili. Anche lo scorso anno le Zebrette hanno dovuto fronteggiare mille difficoltà: i numerosi infortuni ed una condizione mentale non ottimale. Ma alla fine l'obiettivo tanto sperato è stato raggiunto. Per quanto riguarda la guida tecnica, in estate si è scelta la linea della continuità confermando Jani Sturm un allenatore che sa trasmettere la propria "garra" ai giocatori in campo. Per rendere al meglio saranno neccessari continuità e cercare di eliminare quei cali di tensione sperimentanti lo scorso anno. Per quanto riguarda la rosa dei calciatori, pesa la perdita di Ianesi grande trascinatore di questa squadra ma arrivato alla fine del suo percorso per questioni d'età Spicca naturalmente il nome di Simone Pafundi: il classe 2006 sta bruciando le tappe e la Primavera 1 è il palcoscenico giusto per capire a che punto è arrivato il suo percorso di crescita. Per evitare un altro "esilio", l'obiettivo da raggiungere il prima possibile è la salvezza. 

L'orgoglio di un intero popolo

Ed infine arriviamo al Frosinone, forse la sorpresa più grande dello scorso campionato di Primavera 2. I Ciociari, non considerati favoriti per la promozione, hanno stupito tutti gli addetti ai lavori classificandosi al secondo posto durante la stagione regolare e poi vincendo in finale playoff contro la corrazzata del Parma. Il vero artefice ha un nome: Giorgio Gorgone. Il 46enne, confermato pienamente dalla società, ha saputo instillare nei suoi ragazzi un senso di orgoglio permettendo al Frosinone di esordire per la prima volta nel campionato di Primavera 1. Per quanto riguarda la rosa dei calciatori, sia in entrata che in uscita, si sono verificati molti cambiamenti: a fronte della partenza di elementi fondamentali come Favale e Stampete, la dirigenza Canarina ha cercato di muoversi sul mercato acquistando molti prospetti: i più interessanti sulla carta possono essere considerati elementi come Afi e Gozzo. Il grande lavoro svolto a livello di settore giovanile è testimoniato dalla grande mole di giocatori convocati per questo inizio di stagione in prima squadra: Bracaglia per dirne uno. Ritornando all'U19, l'attaccante chiamato al salto di qualità definitivo è Selvini: il classe 2004 è un centravanti in grado di abbinare un grande senso di sacrificio ad una freddezza sottoporta notevole. Domani al Vismara contro il Milan sarà una partita dai cuori forti.

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