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Storie di Primavera

FOTO MARTINA CUTRONA
FOTO MARTINA CUTRONA

Dall'ultimo minuto all'ultimo minuto

Che l'Inter Primavera non avesse bisogno di rilanciarsi appare chiaro viste le ultime stagioni: vittorie nelle edizioni 2017 e 2018, finale nel 2019 e secondo posto in regular season lo scorso anno con clamorosa eliminazione in semifinale contro l'Empoli per il gol di Manfredi al 121' con i nerazzurri in 9 nel 2-3 finale. Ma con il ricordo ben impresso di quella gara maledetta i ragazzi di Armando Madonna oggi allenati dalla leggenda della Benamata Christian Chivu, hanno acciuffato il gol del pareggio contro il Cagliari nel recupero grazie al gol di uno che ha partecipato a quella sconfitta, Mattia Sangalli. Il 3-3 dei 120' della giornata di ieri ha mostrato una versione inedita dell'Inter di quest'anno, una squadra a due facce nel corso della partita: raramente abbiamo visto un'Inter così distratta e superficiale in fase difensiva. La migliore difesa del Primavera 1 di quest'anno (a pari merito con la Roma) aveva concesso 3 gol agli avversari solo in due circostanze, ossia in entrambe le gare contro la Fiorentina. Ma l'Inter si è mostrata con un vestito nuovo anche nel riprendere il match per i capelli: non era mai arrivata una rimonta così roboante in tutta la stagione, poiché i nerazzurri non hanno mai segnato due gol nel recupero validi per il pareggio e per la vittoria. E' successo nel match di ieri, che ha consegnato anche attraverso i tempi supplementari una finale insperata fino al 77', minuto in cui si è abbattuto sul Cagliari la furia di Fabio Abiuso, autore di una doppietta nello stadio della sua città di nascita, Sassuolo. Il “Ricci” torna a sorridere all'Inter, che martedì sbarcherà a Reggio Emilia, in quel del “Mapei Stadium” per conquistare il decimo titolo Primavera della sua storia, staccando il Torino in testa e diventando la prima società a cucirsi sul petto la prima stella del massimo campionato U19 italiano. 

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Verosimilmente, Abiuso guiderà l'attacco, ma Chivu potrà contare su diverse scelte per affiancare il bomber ex-Modena in finale contro la Roma: salgono le quotazioni per vedere un'altra punta titolare, con Jan Zuberek che ha steccato contro il Cagliari dopo l'ottimo finale di stagione, mentre scalpita Oliver Jurgens, autore di 6 gol conditi da 4 assist in regular season. Con un Dennis Curatolo verso il forfait, la mossa dalla panchina potrebbe essere il classe 2005 Enoch Owusu, già nel giro della Primavera nerazzurra da mesi. A supporto dell'attacco c'è il grande punto di forza dell'Inter, il rombo di centrocampo. Contro il Cagliari abbiamo visto un albero di Natale per permettere a Valentìn Carboni e Lorenzo Peschetola di sfogare la propria fantasia tra le linee dalla destra e dalla sinistra della zona di rifinitura. Anche il bulgaro Nikola Iliev si candida per una maglia dal 1' dopo l'ottimo ingresso in campo contro i sardi, mentre il top player dei nerazzurri, Cesare Casadei, dovrebbe agire da mezzala. Il centrocampista di Ravenna insieme a Giovanni Fabbian ha formato la coppia di centrocampisti più prolifica del Primavera 1 con 22 gol realizzati, in un campionato che ha visto diversi interpreti della linea mediana far gonfiare la rete (tra questi l'avversario della finale Cristian Volpato). Ipotizzando una gara lunga 120', saranno fondamentali Samule Grygar e Franceso Nunziatini, mentre sono da valutare le convocazioni di Mattia Mirarchi e Silas Andersen. Pochi dubbi, invece, su chi giocherà da volante davanti alla difesa, con il capitano Mattia Sangalli pronto ad agire in cabina di regia, senza una vera e propria alternativa valida al classe 2002 data la probabile assenza di Mateus Cecchini Muller. Per quanto concerne il pacchetto arretrato a difesa dell'estremo difensore William Rovida dovrebbe partire titolari Andrea Moretti e Andi Hoti, con Samuele Silvestro a destra e Franco Carboni sulla sinistra, argentino classe 2003 convocato dall'Albiceleste agli ordini di Lionel Scaloni nella pausa di marzo. Potrebbero essere addirittura esclusi dai convocati Fabio Cortinovis e Simo Matjaz, pronti a giocarsi una maglia da titolare dunque Alessandro Fontanarosa e Kristian Dervishi.

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Le chiavi della gara

Può e deve andare a caccia della prima stella l'Inter perché è stata la squadra migliore del Primavera 1 assieme alla Roma: secondo posto in regular season dietro ai giallorossi, miglior difesa e 60 gol segnati. L'Inter segna, è solida dietro e ha individualità di livello. Chivu potrà contare su una batteria di alternative dalla panchina, contro una squadra che arriva con la pressione di vincere la partita da favorita assoluta. Le sfide della regular season non sorridono ai nerazzurri, ma vanno contestualizzate. All'andata l'Inter si arrese al rigore di Alessio Riccardi (classe 2001 che ha fatto la storia del settore giovanile della Roma che martedì non sarà a disposizione), in una gara stregata dove il portiere ospite Davide Mastrantonio divenne protagonista assoluto con almeno 4 parate decisive nel finale. Il ritorno di Trigoria finì, invece, 1-1, con Volekerling Persson che rispose alla splendida punizione di Cesare Casadei. Sarà una finale e, dunque, una gara bloccata, ma l'Inter dovrà alzare il livello di intensità nei momenti giusti e schiacciare la Roma a centrocampo, dove i nerazzurri saranno in superiorità numerica. Se la squadra di Chivu pareggerà i ritmi della formazione di Alberto De Rossi, rischierà di rimanere stordita dal palleggio e dalla qualità dei giallorossi. Occhio però agli spunti dei tanti giocatori di qualità dell'Inter nella trequarti e agli inserimenti delle mezzali, chiavi tattiche che potrebbero mettere in difficoltà i tre centrali difensivi avversari.

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Amata Reggio Emilia

Se i precedenti in regular season non sono favorevoli, le ultime finali Scudetto giocate a Reggio Emilia coincidono con gli ultimi due titoli Primavera dell'Inter. Avversario in entrambe occasioni la Fiorentina, nel 2018 i nerazzurri strapparono la vittoria ai supplementari grazie ai gol di Facundo Colidio (argentino che oggi gioca in patria nel Tigre) e Matteo Rover (reduce dalla promozione diretta in Serie B con il Sudtirol), mentre nel 2017 bastarono i gol di Vanheusden e Pinamonti a rendere vano il rigore di Riccardo Sottil. Erano gli anni d'oro del settore giovanile nerazzurro, con Nicolò Zaniolo che esplose proprio nella Primavera del Biscione campione d'Italia 2018 prima di essere ceduto alla Roma, con Gabriele Zappa (oggi al Cagliari) padrone della fascia destra, mentre in attacco ad affiancare il sopracitato Andrea Pinamonti c'erano Jens Odgaard (ora di proprietà del Sassuolo in prestito al Waalwijk in Belgio) e Davide Merola (ceduto poi all'Empoli e protagonista dell'ultima stagione del Foggia). Le chiavi di centrocampo erano affidate a Xian Emmers, mentre Davide Bettella ereditava il posto di Zinho Vanheusden. Solo il belga è riuscito a toccare le vette della Serie A, mentre il difensore classe 2000 rientrò nell'operazione che portò Alessandro Bastoni all'Inter nello scambio con l'Atalanta. Ed è questo che sperano di fare i ragazzi di Christian Chivu, passare alla memoria come i decimi campioni d'Italia della storia dell'Inter Primavera.

 

 

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