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Storie di Primavera

FOTO MARTINA CUTRONA
FOTO MARTINA CUTRONA

Napoli carnefice assoluto del Grifone

Il Genoa cade all’ Arena Giuseppe Piccolo e retrocede in Primavera 2, per la prima volta nella sua storia. Il tutto dopo la doppia sfida con il Napoli, che ha visto i partenopei imporsi e mantenere la categoria con una delle rose più giovani del campionato. Dopo un match di andata molto combattuto e divertente a Begato, terminato 2-2, nella sfida di ritorno il Grifone si abbatte sullo stesso Napoli, che soli pochi giorni fa ha condannato la prima squadra dei rossoblù alla serie B dopo 15 anni di alti e bassi in serie A. Al Maradona, infatti, i campani guidati da capitan Insigne, all' ultima partita davanti alla sua gente, hanno sconfitto il Genoa per tre reti a zero non lasciando più nessun appiglio ai genovesi, ai quali la nuova proprietà non ha portato fortune. Per ironia della sorte, l’ultima gara in serie B del Grifone fu giocata proprio col Napoli in un Ferraris gremito e terminò con i festeggiamenti di entrambe le tifoserie, rafforzando un gemellaggio storico terminato solo un paio di anni fa per motivi extracalcistici.

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Il cuore di Besaggio

Tornando alla partita odierna, il Genoa ha impostato la partita nella maniera corretta, con molta aggressività e la consapevolezza che ai padroni di casa sarebbe bastato anche il pareggio e che quindi avrebbero difeso in ogni modo possibile. Tuttavia, sono proprio i rossoblù a rendersi fin da subito pericolosi, con Buksa prima e Sahli poi, senza però trovare il gol del vantaggio che avrebbe cambiato le sorti di un’intera stagione. Sono, infatti, i partenopei a trovare ad inizio secondo tempo il gol dell'1 a 0 e a raddoppiare poco dopo con un calcio di rigore battuto perfettamente da bomber Ambrosino, sempre più leader della sua squadra. La partita sembra ormai indirizzata ma, al novantesimo, arriva l’occasione per il Grifone di riaccendere le speranze: Idasiak stende in area un attaccante e concede alla formazione ospite l’opportunità di riaprire il discorso salvezza. Sul dischetto si presenta con coraggio il capitano Besaggio che, tuttavia, calcia male condannando i grifoncini all’inferno della Primavera 2. Va comunque sottolineata la personalità del capitano che si assume la responsabilità di tirare un rigore pesante come un macigno. Anche qui, nella mente della dirigenza e dei tifosi ritorna l’incubo del derby della lanterna giocatosi sole poche settimane fa, quando fu proprio il capitano Mimmo Criscito a sbagliare il rigore che, a conti fatti, si è rivelato cruciale per la sorte dei genovesi. Destini diversi però per i 2 leader, mentre Criscito potrebbe lasciare la squadra con ancora le lacrime agli occhi per la grande occasione fallita, il fantasista classe 2002, dopo una stagione da protagonista assoluto, potrà giocarsi le sue chance in prima squadra, soprattutto dopo la retrocessione in serie B, campionato nel quale generalmente si è più avvezzi a lanciare giovani. Besaggio rappresenta infatti una delle poche note liete della stagione per il responsabile del settore giovanile Sbravati e per il tecnico Chiappino.

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La stagione del Genoa

La stagione dei grifoncini, sotto la guida dell’esperto tecnico genovese, è partita subito in maniera positiva, con una serie di risultati utili che li hanno condotti a trovarsi in sesta posizione a metà campionato. Da quel momento in poi, un calo drastico che ha permesso ai rossoblù di raccogliere soli 10 punti in 16 partite, un bottino troppo poco sostanzioso per ottenere la salvezza aritmetica senza passare dal play-out. Difficile spiegare le cause di una involuzione così netta, soprattutto nel reparto avanzato, in quanto gli attaccanti sono stati in grado di realizzare più di una rete solo in due occasioni, la vittoria col Pescara e quella con la Sampdoria, che rappresentano anche le uniche due vittorie del girone di ritorno. A preoccupare in vista della prossima stagione anche lo scarso utilizzo della leva più giovane, infatti, a rappresentare i classe 2004 sono stati schierati con continuità i soli Calvani e Accornero. Sarà un’estate molto complicata per il general manager Johannes Spors, il quale ha più volte dichiarato di voler fare molto affidamento sulla Primavera e, più in generale sui giovani, nella costruzione di un progetto a lungo termine, che si pone come obiettivo la crescita costante del marchio Genoa. Dovrà infatti, oltre a gestire la complicata situazione della prima squadra, caratterizzata da un numero spropositato di giocatori, investire tanto sul settore giovanile per poter tornare ai livelli che una piazza come questa esige. A lui, con i consigli di un esperto del settore come Michele Sbravati, spettano diverse decisioni, a partire dalla conferma o meno del tecnico Chiappino, giunto alla sua dodicesima stagione sulla panchina dei grifoncini, che, dopo aver vinto anche un campionato nel lontano 2010, con giocatori del calibro di El Shaarawy, Perin e Sturaro, ha dovuto fare i conti con una stagione poco fortunata. Quel che è certo è che, nel caso dovesse rimanere come timoniere della formazione giovanile, farà di tutto per riportare la società in Primavera 1, anche se non sarà semplice perché, come ben sappiamo, vincere una competizione non è mai banale.

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