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Rennes-Lazio, minuto 74: esce Vavro ed entra Luca Falbo. Classe 2000, di Chivasso (To), cresciuto nelle giovanili della Roma fino a due anni e mezzo fa, quando da svincolato dell'U.17 fa il salto verso l'altra sponda del Tevere, nella Lazio. Prima annata biancoceleste da dimenticare, vista la retrocessione in Primavera 2 della squadra, ma che riesce a riscattarsi e a dimostrare il suo valore l'anno successivo. Terzino o esterno sinistro e, quest'anno, utilizzato spesso da interno di centrocampo. Un ragazzo posato, umile e dedito nel suo lavoro, che è soprattutto una passione. E di passione ce ne mette tanta: non solo assist ma calci piazzati e rincorse verso l'avversario in fase di non possesso con veloci ripartenze. Qualità e quantità. Certo, non è stato un esordio dolce, in un certo qual modo, vista la sconfitta e l'eliminazione dalla competizione della sua squadra, ma indubbiamente non la dimenticherà. A fine gara ha dichiarato a 'Lazio Style Radio' che il debutto non se lo aspettava ma, sicuramente, ci sperava da moltissimo. Dal giorno della convocazione non stava più nella pelle. Il primo ringraziamento, ovviamente, è stato per la famiglia, avendolo supportato e 'sopportato'; poi ad amici e conoscenti. Menichini, da una parte spera di riaverlo soprattutto per come stanno le cose, vista la posizione di classifica della Primavera, ma sa perfettamente che quando un ragazzo come lui merita i piani alti, non si può obiettare ed essere solamente felici ed orgogliosi. Benvenuto tra i grandi Luca.

 

 

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