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Storie di Primavera

Nel calcio moderno, si sa, l'esperienza è importante per i giovani macinare minuti ed esperienza e, per questo motivo, molte giovani reclute vengono mandate in prestito in campionati cadetti. Ma alcuni giovani temerari decidono di cambiare del tutto il proprio stile di vita, accettando offerte di prestito dall'estero per mettersi alla prova in un contesto del tutto nuovo. E questo è proprio ciò che è successo a Francesco Verde, giovane difensore di proprietà del Frosinone che attualmente gioca nel Birkirkara, squadra che milita nella prima divisione del campionato di Malta. Il ragazzo, intervistato in esclusiva ai nostri microfoni, ha voluto condividere con noi le sue emozioni riguardanti il suo nuovo stile di vita e le difficoltà affrontate in un periodo tutt'altro che roseo come quello che stiamo vivendo.

Com'è stato passare tra le fila dei “grandi”? Cosa c'è di diverso rispetto all'ambiente della Primavera e quali sono le emozioni che hai provato?

La prima cosa che noti è senza dubbio il cambio di intensità. Il livello si alza tantissimo, devi sempre rimanere in pari con la preparazione e dare qualcosa di più, se non vuoi rischiare di essere surclassato.

Le emozioni però sono un qualcosa di unico: vedere i propri sforzi ripagati, partendo ad esempio tra gli 11 titolari, è una soddisfazione immensa. Anche il fatto di avere più responsabilità ti sprona a dare il 100% in ogni circostanza.

Cosa ti ha spinto a trasferirti all'estero?

Ho sempre cercato nuove sfide, fin da quando ero un ragazzo. La voglia di mettermi in discussione in un ambiente totalmente diverso da quello in cui sono cresciuto e la voglia di dimostrare quanto valgo sicuramente sono le cause principali. Senza poi contare le tante nuove opportunità che crescere all'estero mi ha offerto: ad esempio, l'opportunità di migliorare il mio inglese mentre proseguo nei miei studi universitari in Scienze Motorie.

E come ti trovi a Malta?

Malta è un posto bellissimo e, dopo qualche difficoltà iniziale, mi sono ambientato molto bene. In molti qui parlano italiano e ci sono altri ragazzi italiani che ho conosciuto, e questo mi ha permesso di fare gruppo più velocemente.

I tempi, come ben sai, sono parecchio difficili: come vivi ed affronti questo momento di pandemia lontano da casa?

C'è da dire che qui a Malta la situazione è meno grave che in Italia, e le regole sono di conseguenza meno ferree. Ho passato il periodo del primo lockdown, quello di marzo, in Italia con la famiglia, quando ancora giocavo con il Frosinone; qui è tutto più difficile, sento molto la lontananza dalla famiglia, ma credo che tutto faccia esperienza e rifarei la scelta di partire senza indugio altre mille volte.

A fine anno farai ritorno in Italia: hai già qualche programma per il futuro della tua carriera?

Se devo essere sincero, non ci ho ancora pensato. Mi piace vivere il momento: per ora il mio obiettivo è giocarmi le mie carte qui a Malta e fare del mio meglio per crescere. Quando rientrerò in Italia, a fine anno, si vedrà.

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