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Storie di Primavera

La nomina di Andrea Soncin come allenatore della prima squadra del Venezia al posto di Paolo Zanetti ha fatto scatenare la curiosità di tutti i tifosi arancioneroverdi e non sui metodi di lavoro e sui giocatori allenati nell'ultima stagione dall'ex-tecnico della Primavera lagunare. In un gruppo così cosmopolita divideremo le analisi in base alle nazionalità, oggi partiamo con gli italiani.

LEGGI L'ANALISI DELLA STAGIONE DEL VENEZIA PRIMAVERA DI ANDREA SONCIN

MATTEO GABRIELI-  Insieme a Perissinotto, Mozzo, Salvador e Lazar è l'unico superstite della Primavera della stagione 20-21 e risulta uno dei pochi prospetti su cui si può compiere un'analisi rispetto all'annata precedente. Difensore classe 2003, inizia la stagione in pompa magna come padrone della corsia di destra, da terzino di una retroguardia a 4. Termina la stagione con 10 presenze, fermato dagli infortuni nel girone di ritorno, la porzione di anno in cui la squadra di Soncin passa a 3 dietro. Viene proposto come quinto nell'unica gara da titolare nel 2022, quella interna contro la Virtus Entella, dove esce per un problema fisico. Resta curiosa la sua evoluzione tattica facendo il parallelo con la stagione precedente, dove agiva da centrale puro: bravo nella prima costruzione, dinamico nella aggressione e prezioso negli smarcamenti. Occhio alla prossima stagione e al suo futuro, sembra tagliato alla perfezione per coprire il ruolo di braccetto di destra nella retroguardia a tre.

FILIPPO MOZZO- Mediano classe 2004, ha appena terminato la seconda stagione in Primavera. Regista puro, non per forza vertice basso di un centrocampo a tre. Risulta cresciuto nel coraggio di effettuare giocate in verticale, nonché nel tiro in porta: quattro gol in Primavera 2a con una doppietta nella gara di ritorno contro il Vicenza. Soncin lo alterna a Sandberg nel corso del girone di ritorno, ma la lucidità nel momento in cui viene chiamato in causa non cambia, sia nelle situazione più agevoli che in quelle più difficile. La convocazione a San Siro contro l'Inter è la ciliegina sulla torta.

MATTIA PERISSINOTTO- Non cambia rendimento dalla scorsa stagione a questa e non è poco. Mezzala di corsa, abile nella riagressione del pallone e negli inserimenti. Che sia dalla panchina o a gara in corso, impatta nel ritmo generale con fiato e impulsi, ma è certo come si sia adeguato alle esigenze di una squadra che vuole dominare il gioco: i 5 assist serviti nel corso di tutto il campionato conditi da due gol ne sono una chiara dimostrazione. Resta il classico profilo sempreverde per una squadra di calcio.

TOMMASO SALVADOR-Poteva essere la sua annata, non lo è stata per colpa del maledetto infortunio al crociato nella gara di ottobre contro il Cittadella. Ma il trequartista classe 2004 era nei piani della scorsa stagione e di quella appena terminata per la Primavera, la prossima può essere quella della rivelazione.

DANIEL FOSSATI- Il campione d'Italia U18 contro il Genoa termina la stagione con 4 gol e due assist nelle 21 presenze in campionato. Resta un'incognita tattica per la squadra e un giocatore su cui Soncin insiste dalla prima all'ultima giornata. Non un trequartista e nemmeno una prima punta. Potrebbe trovare la sua tazza di thè come seconda, ma in quella posizione c'è un Jack de Vries luciferino.

 

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