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Storie di Primavera

Gran controllo di palla, occhi anche dietro le orecchie e la capacità di inventare giocate dal nulla. Federico Marigosu ha tutte le caratteristiche del classico numero 10, ma lui preferisce trottolare per il campo con il numero 7 che in Sardegna ha un significato tutto particolare. La indossò un simbolo assoluto come Andrea Cossu, forse il giocatore più amato dai tifosi nell'ultimo decennio e trequartista di cui Marigosu sembra ricalcare molte caratteristiche.

Entrambi dal fisico esile ma molto tenaci, capaci di tenere la palla incollata al piede anche se pressati da avversari nettamente più pesanti. Un'abilità da loro sviluppata per necessità, visto che per questo tipo di giocatori sono all'ordine del giorno i "trattamenti speciali" a suon di sportellate. Nel 4-3-1-2 disegnato quest'anno da Canzi, il classe 2001 svolge il ruolo di rifornitore delle due punte e con Ladinetti forma la spina dorsale dell'offensiva rossoblù. La sua capacità di svariare per tutto il fronte d'attacco gli consente di non dare troppi riferimenti agli avversari, anche se il suo gioco si sviluppa prevalentemente tra le linee e difficilmente aiuta in copertura.

Tra i rossoblù entrati nel giro delle Nazionali Under è proprio Marigosu quello che sembra essere più stabile nel gruppo azzurro, con il ct dell'Under 19 Alberto Bollini che vede in lui un'importante alternativa tattica. Il diciottenne cagliaritano (compirà 19 anni il 21 aprile) gode della fiducia totale da parte del Cagliari che ormai lo considera uno dei gioielli della cantera, tanto da avergli offerto il primo contratto da professionista fino al 2022. Con il passaggio di Canzi in prima squadra al fianco del nuovo mister Zenga, per Marigosu le chance di debutto in Serie A sono cresciute esponenzialmente. Dovrà lavorare tanto per raggiungere le vette di Andrea Cossu, d'altronde lo storico numero 7 c'ha messo parecchi anni prima di arrivare al top. Intanto la strada per la sua eredità è tracciata.

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